Postare, commentare, criticare, dare “voce” ai nostri pensieri… condividere. Tutto nel mondo parallelo del web. Quello che un tempo avveniva in piazza, adesso si manifesta in rete tramite condivisioni di contenuti visuali e non, quali post, immagini e video. Secondo statistiche di Cisco, nel 2018 i video in internet conteranno il 79% di tutto il traffico web.
Considerati questi trend, essere presenti e attivi online e condividere contenuti è per le imprese indispensabile al fine di stare al passo con le tendenze del mondo in cui viviamo. Le aziende che si occupano di digital marketing si impegnano al massimo per colpire l’audience attraverso campagne ottimizzate.
Prendiamo ad esempio alcune campagne pubblicitarie che nel 2016, in Italia e all’estero, hanno ricevuto maggiore attenzione rispetto ad altre.
In Italia, la pubblicità del panettone Motta dello scorso Natale ha ottenuto in soli 10 giorni 172,000 visualizzazioni su YouTube. Utilizzando l’umorismo come leva, la nota azienda dolciaria ha creato uno spot in cui si contrappone ai nuovi trend alimentari. La campagna prende ironicamente in giro tutti quegli ingredienti “vegan” che non erano tradizionalmente utilizzati nella cucina italiana. Ovviamente questa campagna ha ricevuto moltissime polemiche e critiche da parte di chi intraprende una dieta vegana, ma ha reso appunto subito il video virale.
Sempre nella nostra penisola, per la quinta edizione di MasterChef Italia, la Ford Italia ha organizzato una serie di “digital dinner” che ha immediatamente conquistato i social.
Gli ospiti avevano la possibilità di seguire e commentare le puntate di uno dei più famosi cooking show. Attraverso l’uso dell’hashtag #FordSocialIR sono stati condivisi contenuti in tempo reale dal team di creativi uniti a quelli della community online. Su Twitter sono state prodotte oltre 260 milioni di impression, mentre su Facebook i video hanno ottenuto più di 4,5 milioni di visualizzazione, oltre che 6 mila interazioni.
Il parco Disney e la fondazione Make A Wish hanno esteso la loro partnership intraprendendo la campagna #ShareyourEars.
Le regole erano semplici: per ogni foto pubblicata su Facebook, Twitter o Instagram compresa di orecchie di Mickey Mouse e hashtag, Disney avrebbe donato 5 dollari all’organizzazione Make A Wish. Sostenendo di non raccogliere più di 1 milione di dollari, alla fine la Disney è stata in grado donare 2 milioni di dollari alla fondazione no profit.
Pictures from OPT挂靠: – max-opt.com
Stessa strategia è stata adottata dal brand di calzature TOMS e il movimento One Day Without Shoes.
La campagna si proponeva di aiutare i bambini che non hanno la possibilità di indossare un paio di scarpe. Per ogni post pubblicato su Instagram o Facebook con l’hastag #withoutshoes dove si mostrava di essere scalzi, l’azienda avrebbe donato un paio di scarpe ai bambini nel mondo che necessitavano.
Più di 27 mila bambini in 10 diversi paesi nel mondo riceveranno scarpe nuove. Ad oggi, la pagina Facebook vanta di oltre 3.6 milioni di likes.
La campagna #BallotsBriefCase è considerata una delle migliori in ambito B2B sui social media.
La PwC gestisce da oltre 82 anni la valigetta che contiene i nominativi dei vincitori degli Oscar, e questa campagna si proponeva di mostrare il viaggio della valigetta. Attraverso Snapchat, Instagram ed altri social network, migliaia di persone hanno potuto vedere il suo viaggio negli USA.
Tramite il cosiddetto buzz marketing, il network internazionale leader nei servizi professionali alle imprese è riuscito ad incrementare la visibilità coinvolgendo anche lo stesso staff così come un target giovanile, accrescere ulteriormente la propria notorietà.
Per concludere…
Campagne come quelle elencate sopra ci fanno capire l’importanza degli hashtag e di come essi riescano effettivamente a connettere le persone con la propria azienda. L’hashtag è riuscito ad aumentare la consapevolezza riguardo ad un problema sociale, oltre che alla stessa brand awareness.
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