Nel panorama del business digitale odierno, il sito web è uno degli strumenti principali di ogni azienda per poter rimanere competitivi. Se si vuole restare aggiornati con i progressi tecnologici, occorre effettuare occasionalmente un restyling del proprio sito web, sia dal punto di vista grafico che dal punto di vista dell’architettura.
Le aspettative dei clienti si evolvono col passare degli anni, soprattutto nel settore online, per questo è necessario rimanere al passo con i tempi e cercare di mantenersi il più competitivi possibile per massimizzare le possibilità offerte dal proprio sito web e riuscire convertire gli utenti in clienti.
Effettuare un refresh dell’immagine aziendale è pensato anche per aiutare a far crescere e rafforzare la propria brand awareness, ma se esso non viene implementato in maniera corretta può rendere inefficaci e inutili tutti i precedenti lavori svolti in ottica di miglioramento del proprio posizionamento sui principali motori di ricerca.
Molto spesso infatti, capita che alcune aziende commettono il tragico errore di pensare che un restyling del proprio sito web non possa influenzare i risultati delle attività svolte in precedenza. Purtroppo però se il lavoro non viene effettuato in maniera corretta e con le dovute accortezze c’è un’alta probabilità che tutti gli sforzi (sia di tempo, che economici) investiti negli anni possano essere vanificati: ci sono infatti alcuni passaggi specifici da compiere durante la transizione dal vecchio sito web al nuovo.
Prima di apportare modifiche al proprio sito web, è importante fare il punto su ciò che è stato fatto nel tempo per cercare di capire cosa funziona e cosa no, per questo occorre effettuare per prima cosa un audit SEO.
Questo aiuterà a capire per quali parole chiavi o frasi il sito si posiziona nei principali motori di ricerca. Esistono strumenti quali Ahrefs e SEMRush che ci aiutano nella verifica. Allo stesso modo, occorre anche controllare quali pagine stanno generando più traffico organico con le parole chiave trovate. Una volta evidenziate, bisogna assicurarsi che esse siano incluse nel nuovo sito web.
Per tenere traccia di tutti i vari risultati, sarebbe utile creare un foglio di calcolo in cui inserire tutti i dati rilevanti, per poi utilizzarlo come riferimento e confronto durante e dopo la riprogettazione, in modo da non perdere tutte le proprie risorse importanti.
C’è poi una buona probabilità che la struttura del proprio URL cambi leggermente quando il nuovo sito web viene ridisegnato. In questo caso occorre informare i motori di ricerca di tutte le modifiche effettuate. Ciò significa che una volta pronto il nuovo sito web, sarà necessario inviare la nuova sitemap aggiornata e assicurarsi che i link modificati vengano segnalati con un redirect 301.
L’architettura di un sito web infatti non si riferisce solo a come sono strutturate le varie pagine, ma include anche la navigazione e il collegamento interno, di conseguenza le modifiche a un URL possono lasciare collegamenti interni interrotti nelle tue pagine. Dal momento che i link interni hanno a che fare con l’esperienza di navigazione dell’utente, essi sono quindi essenziali per il posizionamento SEO del proprio sito web.
A seconda della piattaforma web o e-commerce utilizzata, esistono plug-in progettati per questo scopo che rendono questa attività molto più semplice.
Un reindirizzamento 301 serve per indicare ai motori di ricerca lo spostamento permanente di una pagina web da un indirizzo a un altro, quindi anche per rimuovere una vecchia pagina e crearne una nuova progettata per lo stesso scopo. Si può anche utilizzarlo per spostare le pagine in diverse sezioni del proprio sito web senza modificare i nomi delle pagine.
È importante notare che è necessario impostare i reindirizzamenti 301 mentre il sito web è ancora in fase di modifica. Questo darà la possibilità di rivedere ogni pagina che si intende eliminare e non perdere il redirect. Si può anche eseguire la scansione del sito web in modo da individuare tutte le pagine che devono essere reindirizzate. Inoltre, si possono esportare i dati di scansione per un’ulteriore revisione, in modo tale che una volta che il sito web passa da dev a live, tutto funzioni come previsto.
Altro aspetto fondamentale per poter mantenere il proprio posizionamento SEO sono i backlink. Bisogna infatti assicurarsi che questi non vengano influenzati durante le varie modifiche. Qualora non fosse possibile mantenere la struttura dell’url occorre dedicare del tempo per contattare i vari siti web per richiederne l’aggiornamento. Se questa operazione si rivelasse troppo difficile, si può tranquillamente effettuare un reindirizzamento al nuovo link, in modo che il proprio sito web tragga ancora beneficio dal traffico generato da questi backlink.
Dal momento che il restyling richiede molto tempo e lavoro e si potrebbero facilmente incontrare ostacoli lungo la strada, non è consigliabile implementare le modifiche sul sito web live: è infatti altamente consigliato mantenere il vecchio sito attivo e funzionante fino alla pubblicazione della nuova versione. Solitamente viene creata una copia esatta in un sottodominio dove tutti i processi di sviluppo e test possono essere tranquillamente svolti dietro le quinte senza rischiare di compromettere l’esperienza dell’utente o, peggio, far crollare del tutto il proprio sito web.
Tuttavia, bisogna assicurarsi che il sito web di sviluppo non sia accessibile sia ai crawler dei motori di ricerca che agli utenti di Internet, in modo che i motori di ricerca non penalizzino le tue classifiche di ricerca e gli utenti non si imbattano inavvertitamente nel sito web in fase di modifica.
Una volta effettuata una copia del sito su un URL temporaneo si consiglia di salvare una scansione del vecchio sito web. In questo modo, si può facilmente esportare tutti gli elementi critici per l’ottimizzazione delle proprie pagine. Ciò include i tag del titolo, i meta titoli, le meta descrizioni, le intestazioni e i tag alt.
Ma cosa succede se non si imposta un redirect 301 per un URL?
Se non si utilizzano i reindirizzamenti 301 o li si utilizza in modo improprio, quando un utente atterra sulla pagina web vecchia visualizzerà il messaggio di errore “404 non trovato“. Ciò chiaramente impatterà in maniera negativa sulla user experience (UX) e di conseguenza andrà a danneggiare il proprio posizionamento organico.
Il reindirizzamento 301 in poche parole devia un URL a un altro in modo permanente. Ecco perché questo tipo di redirect è un’opzione molto migliore rispetto ai reindirizzamenti 302 temporanei.
Un reindirizzamento 302 viene utilizzato solo durante l’aggiornamento di una pagina web, quindi l’esperienza utente non viene compromessa quando si apportano le modifiche solo su quella pagina. Tuttavia, l’utilizzo di reindirizzamenti 302 in alcuni casi potrebbe persino danneggiare il posizionamento SEO.
Una volta eliminate le pagine e impostati i reindirizzamenti 301, è il momento di correggere eventuali difetti nell’architettura di collegamento interna: anche tutti i collegamenti interni che puntano a pagine eliminate in modo permanente devono essere chiaramente rimossi, mentre i collegamenti che puntano a pagine reindirizzate a nuovi URL devono essere aggiornati di conseguenza.
Qualora non vengano aggiornati i link ai nuovi URL, gli utenti sarebbero comunque in grado di raggiungere la pagina desiderata grazie ai reindirizzamenti. Tuttavia, ciò aggiungerebbe un carico non necessario al server, il che influirebbe sulla velocità di caricamento della pagina, riducendo la user experience.
Oltre a rivedere i link interni dei tuoi contenuti, è importante prestare attenzione anche ai link di navigazione tra cui i menu principali semplici e ordinati e i collegamenti funzionali nel footer. La riprogettazione del proprio sito web potrebbe infatti comportare la rimozione di alcuni elementi dal menu e l’aggiunta o la rimozione di nuove sezioni.
Dopo aver finalizzato i reindirizzamenti 301, la navigazione, i collegamenti interni e la struttura delle pagine, è possibile aggiornare la sitemap del sito e inviarla ai motori di ricerca, dopo essersi assicurati che tutti gli elementi siano coerenti nell’indicare la nuova struttura del sito, rendendo più facile per i motori di ricerca dare un senso alle modifiche apportate.
Una volta che il nuovo sito web è online, si possono monitorare i risultati per vedere se le modifiche apportate sono state efficaci.
Riprogettare un sito web dovrebbe migliorare il posizionamento organico e aumentare il tasso di conversione. Se sei alla ricerca di professionisti che possano aiutarti nel restyling del tuo sito web non esitare a contattarci.
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