Settimana scorsa abbiamo pubblicato tre annunci di lavoro su Indeed e sugli spazi social dell’agenzia: Facebook, Instagram e Linkedin. Nel giro di qualche giorno sono arrivati più di 700 Curriculum Vitae, una cosa mai successa. Certo sarà complice il momento difficile dovuto al CoVid che ha conseguenze nefaste sulla solidità delle aziende e la percezione delle persone… ma in ogni caso parliamo di numeri importanti che in parte abbiamo dovuto gestire.
Se da un lato ci sono le motivazioni negative, dall’altro ricevere tanti profili ci assicura di trovare la persona migliore, quella più adatta a noi. Ecco… non è detto che sia così: forse meglio ricevere 10 curriculum assolutamente in linea invece di centinaia se la maggior parte è di poco interesse. Infatti leggere, analizzare e selezionare richiede molto tempo, oltre al colloquio telefonico e a quello di persona dei candidati più interessanti. Anche nel nostro caso, tra i curriculum ricevuti ne abbiamo trovato qualcuno valido, ma all’interno di un mare di profili non in linea con la Job Description. Perché? Cosa manca?
Fermo restando che in agenzia non c’è un background specifico di selezione, ma essere tutti “sul pezzo” nel lavoro per cui cerchiamo nuovi colleghi ci permette almeno di dire la nostra. Io in particolare non ho le competenze né le capacità per indicare la via verso un miglior Curriculum Vitae… quello che però mi sento di suggerire è una maggior cura per alcuni aspetti basilari ragionando esclusivamente sulla logica. Per esempio riguardo le informazioni di cui il selezionatore ha bisogno e che non abbiamo trovato in nessuno dei CV: in nessuno eh, non in pochi!
E dato che in Merlin Wizard cerchiamo persone che aiutino i clienti a raggiungere più risultati – cioè Digital Performance – l’approccio che ognuno utilizza nel “convincere” (eticamente) di essere la persona giusta fa il paio con quanto poi sarà in grado di stimolare i visitatori di un sito. Infatti parliamoci chiaro: quando lavoriamo a un progetto online partiamo dall’obiettivo. Qual è l’obiettivo di un Curriculum? Non certo menzionare la storia professionale della persona (questo è il mezzo, non il fine), bensì farsi selezionare per un colloquio (passare cioè il primo step del “funnel”). Un po’ come il titolo di una mail pubblicitaria: non deve informare, deve solo stimolare l’apertura del messaggio.
E allora ecco 5 aspetti di cui aver cura quando personalizziamo e inviamo un Curriculum a un’Agenzia Digital:
1) Risposte precise ai bisogni dell’azienda
Il primo passo per candidarsi è leggere la “Job Description”. Il secondo credo sia… studiarla. Se ti manca qualche caratteristica non c’è alcun problema, ma se ti manca l’80% di quello che viene richiesto l’impressione di chi seleziona è che tu non l’abbia nemmeno letta. Quindi un primo passo è costruire il documento affinché evidenzi le esperienze e le competenze in relazione a quanto richiesto nell’annuncio. Benissimo lasciare anche il resto, per carità, ma se ti candidi per fare campagne è questo il tema che devi approfondire.
Un parallelo con la Digital Performance? Previeni le obiezioni, tramite il content rispondi alle domande (paure) che i potenziali clienti si faranno e costruisci le esigenze (domande) che il prodotto soddisfa.
2) Informazioni e ordine di priorità
Per quanto dicano i post accademici su come scrivere un CV, quando ne ricevi 700 e non hai un reparto Human Resources che li sfogli uno per uno – ammesso che anche loro lo facciano davvero, cosa che mi permetto di mettere in dubbio 🙂 – devi necessariamente andare al sodo per completare la prima scrematura… ovvero, cosa guardi? Il primo punto è l’esperienza di lavoro cioè dove, ruolo e mansioni. Tutte e tre questi aspetti, se ne indichi solo una è un’informazione parziale con la quale non è possibile essere valutati (sebbene ancora superficialmente). Il secondo punto riguarda le cose che indichi di saper fare. Non certo foto, sesso, hobby… e per assurdo nemmeno la formazione (a meno che non si tratti di tirocinio), è preferibile qualcuno con 5 anni di esperienza vera a chi per ora ha solo un titolo. Certo, questi aspetti sono da inserire, ma non sono prioritari nella progettazione e costruzione del layout di un Curriculum. Terzo punto i risultati concreti, di cui parleremo a breve. Quindi, nell’ordine: accreditarsi (esperienze), come puoi aiutarmi (competenze), cosa sei stato in grado di fare (risultati). Solo infine chi sei (informazioni) perché qui l’abito deve fare anche il monaco. Se ci pensate ricalcano alcune leve di persuasione del buon Cialdini, no?
Un parallelo con la Digital Performance? L’ordinamento nelle categorie dei negozi online non è casuale: quello che compare in alto si vede e si vende di più, e oggi questa selezione è personalizzata e comportamentale. Ma anche le stelline di valutazioni sui prodotti o la sezione “I più venduti” o ancora il numero di giudizi sul negozio… sono aspetti che attraverso i numeri (quando veritieri) servono a indicare i risultati raggiunti.
3) Lasciar adito a dubbi
Se invii un Curriculum da 500 km di distanza è importante indicare che sei disposto a trasferirti, se non c’è scritto potrei ipotizzare che tu abbia mandato a tappeto senza sapere fisicamente dove siamo. E’ capitato? Sì: in passato abbiamo assunto da Roma una collega che si è trasferita, ma anche abbiamo fatto un colloquio a chi non aveva compreso il luogo di lavoro. Va bene la situazione attuale del CoVid, il remote working ecc. però è importante sapere cosa aspettarsi. E scriverlo non costa nulla. Anzi, è indicatore di maggior spinta motivazionale, cosa importantissima per chi deve scegliere la persona più adatta a un ruolo. A parità di condizioni necessarie, i soft skills e una marcia in più possono fare la differenza.
Un parallelo con la Digital Performance? Se decido di comprare qualcosa su un sito che non conosco sto compiendo un atto di fiducia… è bene che mi rassicuri dandomi tutte le informazioni indispensabili come i tempi di consegna, le garanzie e le condizioni d’ordine.
4) L’oggettività, questa… incontrastabile
Numeri e risultati, prima di tutto. E’ fondamentale indicare quanto budget hai gestito, quanti clienti, che problemi hai risolto, che risultati hai raggiunto, parlare di cosa sai fare bene. Se scrivi solo “Google Ads” non posso capire se progetti campagne, se le implementi, se le ottimizzi e le gestisci, né immaginare se l’hai provato una volta per un amico che ha un negozio di abbigliamento o se hai investito 1.000.000 di euro al mese per un cliente. E in ogni caso indica i risultati raggiunti, oltre ai brand gestiti… quello è il vero portfolio perché fare 50 ordini con 200 euro di budget per un nuovo marchio è diverso da fare 400 ordini con 4.000 euro per un brand importante.
Un parallelo con la Digital Performance? Ci sono eCommerce ed eCommerce… chi fattura 10, chi 100 e chi 1.000. Ma dichiarare maggior ricavo non è indice di sostenibilità. Solo i numeri e gli indicatori di performance non mentono (ok, a volte sì) e per avere un quadro chiaro su cui fare valutazioni servono tutti!
5) Flusso dell’omologazione
Il vero problema è che la scrittura di un Curriculum non passa dalla progettazione, tutti si basano su uno schema, una serie di informazioni da mettere dentro i riquadri che forse ci hanno indicato tempo fa (quando la situazione era diversa, più facile). E invece il CV in un certo senso denota già la capacità di una persona di fare performance, persuadere (con accezione positiva) qualcuno a un’azione ovvero convincerlo che tu sia la persona giusta per quel ruolo perché ne hai le capacità, la voglia (di farlo proprio li, in quell’azienda!) e lo dimostri. Sì è anche vero che un modello-layout uguale per tutti semplifica la vita ai selezionatori, ma parliamo di aziende di altro tipo e dimensione non certo di agenzie digital dove la creatività, il pensiero laterale e la forma mentis sono la via per l’eccellenza. Per esempio abbiamo ricevuto una candidatura spontanea di una copywriter (quindi non per le posizioni oggi aperte) costruito come uno stupendissimo cruciverba le cui definizioni orizzontali e verticali andavano a costituire le informazioni sul suo profilo… di lei mi ricorderò per sempre, si è diversificata in maniera sensata per il suo profilo e ha trasmesso un approccio originale, caratteristica indispensabile per chi di lavoro deve scrivere e catturare l’attenzione.
Un parallelo con la Digital Performance? Quando hai costruito un modello di comunicazione e l’hai ottimizzato nel tempo le persone che lo ricevono si abituano gradualmente e pian piano tendono a ignorarlo. Se spezzi il flusso con un approccio nuovo potresti riuscire a catturare l’attenzione: in un progetto che invia da anni DEM grafiche la mail che ha ottenuto storicamente più conversioni in ordini qual è stata? L’unica text-only 😉
Lavora con noi
Eccoci al punto! L’agenzia è in fase di selezione e ci sono tre posizioni aperte (Digital Planner, eCommerce Manager, Tirocinio): vuoi candidarti per entrare nel nostro team? Con un po’ di attenzione ai 5 punti qui sopra la strada dovrebbe essere in discesa: Lavora con noi >
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