Prendiamoci una pausa oggi, è arrivata la bella stagione. Lasciamo da parte i soliti, seppur utili, articoli di stampo tecnico, e prendiamoci 5 minuti di pausa ma pur sempre a tema… perché oggi parliamo di SPAM!
Cos’è lo SPAM
Sappiamo di cosa stiamo parlando, ovviamente. La parola SPAM è entrata in maniera così radicata nel linguaggio comune a partire dalla diffusione di massa di internet, e dell’utilizzo delle e-mail nello specifico. Ma facciamo qualche passo indietro perché in realtà il termine SPAM non nasce insieme all’e-mail. Eh no!
Per risalire all’origine dello SPAM, dobbiamo andare indietro nel tempo. Siamo nel 1947, Mar Morto, in diverse grotte nei pressi di Qumran un pastore rinvenì dei manoscritti che… no, questa è un’altra storia.
Sveliamo il mistero dello SPAM
SPAM non è altro che il nome di un prodotto alimentare. SPAM è l’abbreviazione di “Spiced Ham”, un tipo di carne in scatola (qualcosa di simile alla Simmental, o “Tinsemal” come la pronunciava la ragazzina dello spot negli anni 80) la cui produzione è iniziata a fine degli anni 30, dalla Hormel Foods Corporation. Wikipedia autorevolmente dice sia diventato addirittura un piatto tipico della cucina hawaiaana, contenti loro, ecco come campare di rendita grazie a un mare stupendo…
Quindi non è un acronimo tecnico informatico, e nemmeno sighifica cose tipo Servizio Pubblico Annunci Mortuari, Serie Perpetrata di Annoianti Messaggi, o peggio Se Parli Ancora ti Meno (anche se ci sta).
Ma sta benedetta carne SPAM cosa centra?
Pare che, a suo tempo, le campagne pubblicitarie di questo prodotto non fossero proprio saltuarie. Anzi, piuttosto pressanti. Tanto che in un azzeccatissimo sketch, i Monty Python decisero di prenderla di mira.
In un locale una cameriera proponeva una serie infinita di piatti, tutti contenenti la carne SPAM. Uova, salsiccia e SPAM; uova e SPAM, bacon e SPAM; uova, bacon, salsiccia e SPAM; addirittura SPAM con SPAM, facendo inevitabilmente innervosire una cliente che non voleva nessun piatto contenente SPAM.
Ma perché dovrei rovinare lo sketch raccontandovelo? Guardatelo da voi.
Piuttosto divertente, no? Dite fastidioso? Eh, ma di che parliamo… Ricevere SPAM non lo è altrettanto? E-mail, SPAM, E-mail e SPAM, SPAM SPAM SPAM E-mail e SPAM, SPAM e SPAM…
Ora sapete tutto…
Abbiamo passato 5 minuti in leggerezza, spero che i prossimi 5 minuti non li passiate dal capo causa ramanzina per schiamazzi in ufficio. Prometto che nel prossimo articolo parleremo dello SPAM vero, da un punto di vista prettamente tecnico, ponendo delle basi solide per migliorare la deliverability delle campagne e-mail!
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