Non è semplice creare una buona base dati, raccogliere indirizzi email di qualità, elaborare le migliori strategie di acquisizione… ma ce la si fa, anche a fatica, e poi? Quando possiamo monetizzare in realtà ci troviamo di fronte, dopo un po’ di invii, a un’emorragia di contatti, disiscrizioni.
Parliamoci chiaro: un disiscritto non è il male assoluto, certo è un prospect in meno, ma è anche un disinteressato in meno.
Inviare email a un numero elevato di persone, senza avere aperture e click alla lunga risulta dannoso anche per il delivery, perché i provider ci “annusano” come spammer, ovvero persone che nella migliore delle ipotesi inviano email superflue e poco interessanti.
Vediamo quindi 5 trucchi, ma meglio chiamarle regole per evitare tassi troppo alti di disiscritti.
1. Usa sempre il double opt-in
Il tasso degli iscritti casual col double opt-in è pari a zero. Un utente lascia la sua mail perché vuole restare aggiornato sulle tue attività, non solo, te lo conferma! Di sicuro è un utente interessato. Certo il numero di iscritti diminuisce rispetto al single opt-in, ma quante email spazzatura evitiamo di acquisire! Invieremo di meno (meno costi) ma avremo più risposte, e si spera conversioni. Sempre di più è la qualità che conta, non la quantità.
2. Chiedi la frequenza con la quale inviare
Ricevere troppe email, anche per gli affezionati, può risultare fastidioso (non è proprio una novità questa). Immaginando di avere una routine di invio di base (escludimamo periodi forti come Natale, Black Friday, San Valentino..) questa deve essere schedulata con l’obiettivo di informare, di dare un buon servizio, non procurare mal di testa. Chiedere una frequenza preferita servirà a non stressare il povero utente.
3. Scrivi Subject giusti, realistici!
Giusti in che senso? Escludendo ovviamente errori di ortografia… Che lo si voglia credere o no, il subject ha il potere non solo di far aprire o meno le nostre email, ma anche quello di farle cestinare, magari insieme all’iscrizione. Ho esagerato? Non hai mai ricevuto email dall’oggetto esorbitante ma poi aprendola ne sei rimasto delusi? I tassi di apertura alti, lo sappiamo sono cosa buona, ma gli utenti non devono solo aprire, devono poi proseguire nel percorso che gli proponete. Dobbiamo trasformare i prospect in clienti, non prenderli in giro.
4. Segmenta la tua audience
In fase di iscrizione, cerca di capire quali sono gli interessi dei tuoi utenti. Ricevere email poco interessanti vale quanto riceverne troppe, è un fastidio, è inutile e dannoso. Pronti via, è l’ideale sapere già quali argomenti inviare a quali utenti. Se io ricevessi già 2-3 email che non mi interessano, non so se avrei la pazienza di aspettare la quarta, probabilmente mi disiscriverei pensando di aver commesso un errore nell’iscrivermi.
Quindi invia “tu sai cosa a tu sai chi”. Attenzione! Gli interessi dei tuoi utenti possono cambiare nel tempo, per cui prevedi di raccogliere periodicamente maggiori informazioni, magari tramite dei survey.
5. Cura la formattazione
Non badare solo ai contenuti, anche la forma ha una sua importanza. Una mail bella da vedere infonde fiducia in chi la legge, trasmette serietà e professionalità. Per cui fai molta attenzione a come si vede sia da desktop che da mobile.
Al di là dell’aspetto, una mail mal formattata diventa anche difficile da leggere, per cui può procurare (ancora) fastidio e portare alla disiscrizione.
Concludendo
Bene, abbiamo visto 5 regole molto basilari, ma che non tutti seguono (per confermarlo basta vedere cosa ti arriva nella posta…). Un database attivo è una gran fonte di guadagno a fronte di una spesa, in confronto, davvero modesta; ma bisogna essere in grado di mantenerlo tale. L’acquisizione di indirizzi email è un’attività spesso costosa e difficile, per cui è importante non perdere contatti per strada per colpa di una strategia sbagliata.
E se necessiti di una consulenza a riguardo, contattaci!
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