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Email marketing: 6 modi per riattivare i tuoi iscritti

Email marketing: 6 modi per riattivare i tuoi iscritti

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Se hai almeno 30 anni o più sai bene che, a suo tempo, quelli del pennello Cinghiale che dicevano che

“Per dipingere una parete grande non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello”

hanno detto una cosa vera, non solo in quell’ambito.
Se non sei proprio nuovo nell’email-marketing sai bene che per avere buoni risultati non serve un database grande, ma un gran database. E un gran database è quello ricco di utenti attivi! Magari pochi, ma buoni.

Un database, più è grande, più nel tempo conterrà contatti inattivi. I risultati ovviamente non si fanno con loro. Ma non è detto che un contatto inattivo lo resti per sempre.

Molti addetti ai lavori affermano che le campagne di re-engagement sono efficaci. Ma sorprendentemente, di questi, non tutti utilizzano effettivamente questo tipo di campagne.

Perché il re-ingaggio è importante?

Non è solo una questione di numeri “più attivi ho, più gente legge le email”. C’è anche un problema legato alla deliverability. Ostinarsi ad inviare ai “morti” porta al risultato (di difficile soluzione) di cali di reputazione verso i provider. Se i vari Gmail, Yahoo, Hotmail di turno capiscono che inviate email non interessanti, vi prendono per spammer e… tanti saluti anche al delivery sui contatti attivi.

La tentazione è quella di abbandonare quindi gli inattivi. Ma neanche questo è giusto. In piccola parte, un inattivo non lo sarà per sempre, serve stimolarlo per farlo tornare attivo. Acquisire nuovi utenti è più costoso rispetto a riattivarne altri. Inoltre abbandonare completamente gli inattivi significa erodere, sensibilmente ma inesorabilmente, anche questo segmento. In base alle proprie possibilità (tasche) è quandi saggio bilanciare nove acquisizioni e riattivazioni, in modo di avere sempre un buon bacino d’utenza da utilizzare per le campagne.

Quindi, se sei tra i marketer che devono ancora approfondire il mondo delle campagne di re-engagement, eccoci qua, con 6 consigli pratici.

6 suggerimenti per campagne di riattivazione efficaci

Prima di poter iniziare una campagna di re-coinvolgimento, devi identificare i tuoi abbonati inattivi e separarli dal resto del tuo elenco. Questo permette di ragionare su due segmenti di utenti differenti, attivi e non, e quindi avere due macro-gruppi ai quali inviare comunicazioni differenti. Quelle di reingaggio agli inattivi, quelle mirate agli attivi.

Quando un utente non riesce ad aprire un’e-mail entro un determinato periodo di tempo, spostalo tra gli inattivi.
Ma di quanto tempo parliamo? Se invii tutti i giorni puoi considerare un periodo valido di attività di un mese. Se invece i tuoi invii sono più radi puoi spingerti verso i 60 o 90 giorni.
Sarai in grado di analizzare i tuoi utenti inattivi e iniziare a formulare la tua strategia di re-engagement.

Una volta che avrai messo in piedi un piano di segmentazione efficace, i passi successivi saranno relativamente più facili.

1. Offerte e sconti esclusivi

Niente cattura l’attenzione come un’offerta esclusiva. Utilizzando la tua piattaforma di automation, attiva un’email automatica per ogni utente che entra nell’elenco degli inattivi. Offri un codice di sconto unico, una prova gratuita esclusiva, l’accesso anticipato a un nuovo prodotto o qualche altro incentivo promettente.
Dato che il problema principale di questa persona è che non apre, concentrati sull’oggetto della dem!

2. Bastone e carota

Sgrida” (per modo di dire) i tuoi utenti facendo notare loro che non sono attivi, che non si applicano come potrebbero… Fai sapere che “ci manchi!”, chiedi “che fine hai fatto?”. Fai capire che gradisci un loro ritorno. Questo è il bastone. La carota è uno sconto, o qualcos’altro di vantaggioso, “ok torno, ma cosa mi dai?”. Fagli capire che tornare è proprio conveniente, nella maniera più concreta possibile.
E’ una tattica efficace perché trasparente. Mandare degli sconti in maniera impersonale non è efficace allo stesso modo, mentre in questo caso l’utente si sente davvero chiamato in causa.

3. Invia email personalizzate

La personalizzazione non è solo cruciale per le campagne di riattivazione: è fondamentale per l’intera strategia di email marketing.
Non si parla solo di usare il nome degli utenti, ma di scavare nel loro storico. Coinvolgi gli abbonati inattivi inviando offerte personalizzate, basate su articoli già comprati in precedenza. Proponi lo stesso prodotto (se consumabile) oppure qualcosa di correlato.

4. Promuovi concorsi o omaggi online

Le e-mail di re-engagement hanno lo scopo di ispirare i tuoi abbonati a intraprendere un’azione. Mentre potrebbero non essere pronti ad acquistare un prodotto o richiedere una demo, potrebbero invece essere propensi a partecipare a un concorso, o un sondaggio (magari con un omaggio al termine).

Annuncia un premio specifico nella tua email e nella riga dell’oggetto. Una volta che un iscritto inattivo entra nel tuo concorso, seguilo con messaggi aggiuntivi per reintrodurlo nel giro. Quindi, anche quelli che non vincono il primo premio possono continuare a interagire con le tue e-mail.

5. Chiedere feedback e fornire opzioni

Un modo semplice per capire che cosa vogliono gli utenti inattivi è… chiedere! Forse una parte di questi abbonati inattivi è interessato al tuo marchio ma preferisce una diversa forma di comunicazione. Oppure, forse vogliono solo ricevere un tipo specifico di e-mail. O forse ti vogliono solo tristemente abbandonare. L’unico modo per sapere con certezza è chiedere.

Un modo per determinare che cosa vogliono i tuoi abbonati può essere un survey di interesse. Poche domande ben mirate per capire quali sono i gusti e le intenzioni degli utenti. E saranno loro così a scegliere cosa vogliono ricevere, oppure modificare la frequenza di invio.

I tuoi iscritti apprezzeranno il tuo sforzo per comprendere i loro desideri e bisogni e forse ti forniranno un modo più efficace per comunicare con loro.

6. Mostra loro cosa si stanno perdendo

Forse hai perso iscritti perché i tuoi materiali di marketing non erano… golosi, diciamo. O forse non avevi un prodotto che rispondesse appieno alle loro esigenze. Per questo motivo, l’invio di news su prodotti, o semplici aggiornamenti sulle realtà aziendali può essere un ottimo modo per coinvolgere nuovamente gli abbonati inattivi.

I tuoi abbonati inattivi non hanno prestato attenzione alla tua attività per un lungo periodo di tempo, come si dice hanno un po’ perso il filo del discorso. Per questo motivo probabilmente si sono persi tante cose interessanti. Prendi in considerazione la possibilità di annunciare una nuova linea di prodotti, un sito web rinnovato o contenuti innovativi a differenza di quanto offerto in precedenza. Forse questa e-mail di aggiornamento è esattamente ciò che i tuoi abbonati stavano cercando per la prima volta.

In definitiva

Diciamo una dura realtà: è impossibile riconquistare tutti gli iscritti inattivi nella tua mailing list . Anche le campagne più approfondite e mirate non riescono a coinvolgere nuovamente alcuni abbonati. Dopo diversi tentativi falliti, impara a riconoscere quando è il momento di andare avanti, di farsene una ragione. Voler bene ai propri utenti significa anche capire quando lasciarli andare (non è così ma era bello da scrivere), quindi non si fa peccato a disiscrivere o sospendere dagli invii quegli utenti ormai incontattabili.

Ma ricorda, che quando si chiude una porta si apre un portone! “Se non è quello è uno più bello” dice la saggezza popolare: se perdi un po’ di abbonati per sempre, quel numero impallidirà in confronto al numero di abbonati che potresti potenzialmente coinvolgere nuovamente.

Spero che questo articolo possa esserti stato utile, se desideri maggiori informazioni non esitare a contattarci!

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