Cos’è Tag Manager
Prima di tutto un’introduzione per i neofiti: Google Tag Manager è…
…uno strumento gratuito e facile da utilizzare che ti lascerà più tempo e risorse economiche da investire nelle campagne di marketing. Consente di gestire i tag e di configurare le applicazioni per dispositivi mobili autonomamente con un’interfaccia web intuitiva. Tu o il tuo reparto IT non sarete più costretti a scrivere o riscrivere il codice del sito.
Questa è la descrizione che riporta il sito ufficiale nella pagina delle features, e benché possa apparire pretenziosa, si avvicina molto alla realtà. In effetti Tag Manager fa quello che promette, ovvero rendere più semplice e immediato l’inserimento e la gestione di tag di tracking come il codice di Google Analytics, gli script per il Remarketing di Google Adwords, i pixel di tracciamento di Facebook Ads e i pixel dei sistemi di affiliation o performance marketing con cui collaboriamo.
Di sicuro uno strumento utilissimo per chi si occupa delle attività di digital marketing: attraverso il suo utilizzo possiamo inserire “pixel” e codici di tracking delle campagne di advertising e di marketing in totale autonomia e molto rapidamente, senza far gestire l’inserimento al reparto sviluppo dell’azienda.
Google Tag Manager V2
Il lavoro ora è reso ancora più facile grazie al rilascio di Google Tag Manager V2 (o GTM V2), la seconda versione di Tag Manager, caratterizzata da diversi miglioramenti rispetto alla versione precedente.
Google obbligherà molto presto tutti gli utilizzatori di Tag Manager ad effettuare la migrazione degli account e dei contenitori a GTM V2 e molto probabilmente disattiverà la prima versione (il sito riporta dal 1° giugno, ma a quanto mi risulta la versione precedente è tuttora attiva per molti utenti).
Pertanto se stai ancora utilizzando il vecchio Tag Manager comincia a prendere confidenza con la nuova versione. Il consiglio è di non ridurti all’ultimo minuto, approfitta di questo momento di transizione per dare una prima occhiata, perché ora le cose funzionano in modo leggermente diverso.
Ma vediamo nel dettaglio.
Cosa è cambiato in GTM V2:
- ha un’interfaccia migliorata, più intuitiva rispetto alla precedente e per questo in grado di semplificare un po’ il lavoro: prima all’utente “meno tecnico”era poco chiaro come arrivare alla fase di pubblicazione e distribuzione di un nuovo tag sul proprio sito, ora l’interfaccia è invece studiata per essere un unico flusso di lavoro che porta all’obiettivo (la creazione e la pubblicazione del tag);
- presenta più templates di tag di terze parti;
- le vecchie regole (rules) sono state rinominate attivatori (triggers), le vecchie macro ora si chiamano variabili (variables) e ci sono stati alcuni cambiamenti anche nel modo in cui gli attivatori, le variabili e i tag sono utilizzati;
- gli attivatori ora vengono creati attraverso un processo suddiviso in due fasi: nella prima fase si seleziona il tipo di attivatore e nella seconda si applicano i filtri;
- i listener di eventi automatici non sono più necessari in GTM V2;
- c’è una nuova API e attraverso essa è possibile gestire gli account, i contenitori, i permessi, le variabili, i tag e gli attivatori;
- c’è una nuova categoria di variabili denominate “Variabili Integrate”;
- è stato aggiunto un instant search con autocompletamento a livello di singolo account per trovare più facilmente tag, attivatori e variabili.
I tag in Google Tag Manager V2
Intanto cos’è il tag? Il tag è un pezzo di codice (in genere JavaScript, ma potrebbe anche essere un “pixel”, ovvero un’immagine richiamata) deputato a raccogliere dati sul tuo sito web o sulla tua app per mobile e a inviarli a un servizio esterno come per esempio i già citati Google Analytics, Google AdWords e Facebook.
Il nuovo GTM V2 presenta un numero maggiore di modelli di tag preconfigurati da poter utilizzare da subito:
Naturalmente se il tag del servizio che vuoi inserire non è previsto nella lista dei “prodotti”, puoi sempre inserirne uno custom cliccando su Tag HTML personalizzato o su Tag immagine personalizzato, e puoi anche suggerirne uno nuovo cliccando su Suggerisci un tag.
Gli attivatori (triggers) in Google Tag Manager V2
L’attivatore è la condizione che deve essere soddisfatta affinché il tag venga eseguito. Un esempio:
attiva il tag quando l’URL della pagina caricata corrisponde esattamente a sito.it/carrello/ok.html
Ci sono 7 tipi di eventi che possono fungere da attivatori:
- visualizzazione di pagina: esegue il tag quando una o più pagine vengono visualizzate;
- clic: esegue il tag quando si verifica un evento clic;
- modulo: scatta quando viene inviato un form (submit);
- modifica della cronologia: il tag è eseguito quando si modifica la cronologia nel browser dell’utente;
- evento personalizzato: permette di far eseguire il tag al verificarsi di un evento personalizzato configurato ad-hoc (via JavaScript);
- errore JavaScript: scatta quando si presenta un errore JS;
- timer: il tag viene eseguito una volta trascorso un definito intervallo temporale.
Come si diceva più sopra, in Google Tag Manager V2 gli attivatori sono creati come parte integrante e consequenziale del processo di creazione del singolo tag, pertanto non è più possibile inserire un tag senza creare il corrispondente attivatore.
Le variabili (variables) in Google Tag Manager V2
Infine abbiamo le variabili, ovvero quelle che una volta si chiamavano macro. Servono a memorizzare i dati che vengono utilizzati nella definizione di un attivatore oppure per trasmettere informazioni ai tag (come per esempio il prezzo del prodotto, l’ID di Google Analytics…) durante la loro esecuzione. In pratica una variabile dice a Tag Manager dove eseguire il tag.
In GTM V2 ci sono due categorie di variabili:
- variabili integrate;
- variabili definite dall’utente;
Le variabili integrate sono quelle predefinite (già pronte all’uso). Trasformano la creazione di tag e attivatori in un processo semplificato.
Le variabili definite dall’utente, come suggerisce il nome, sono quelle che l’utente può creare in modalità custom.
Non ti resta che provare GTM V2
La panoramica è fatta, ora non ti resta che provare. Se non hai ancora usato Tag Manager inizia da qui: http://tagmanager.google.com
Se stai usando ancora la prima versione di Google Tag Manager clicca su “Assistente migrazione” e passa al lato oscuro della forza 🙂
Una volta presa confidenza sarai finalmente libero. Quantomeno libero di investire il tempo del tuo collega developer in qualcosa dal più alto valore aggiunto.
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