In un precedente Post datato 2015 abbiamo parlato dell’importanza di avere un database email e della tecnica di acquisizione tramite la co-registrazione.
Avevamo definito la co-registrazione come “il sistema che propone ad un utente che si registra ad un sito editore l’opzione di iscriversi contestualmente anche al sito inserzionista”.
Venivano elencate le varie modalità di co-registrazione e si arrivava alla conclusione che la co-registrazione se ben strutturata e inserita all’interno di un progetto integrato poteva dare molteplici vantaggi.
La co-registrazione al giorno d’oggi
Dopo due anni è doveroso riprendere l’argomento per vedere se anche al giorno d’oggi possiamo arrivare alle stesse conclusioni.
Nell’ultimo periodo lo scenario del Mail marketing ha subito molti cambiamenti: sempre più spesso vengono richieste anche campagne di telemarketing, la crescente problematica inerente al delivery impone di inviare a meno ma in maniera più profilata e la resa di un indirizzo email si è notevolmente ridotta.
Vediamo come la co-registrazione in questo nuovo scenario ha apportato alcuni correttivi per rimanere attuale e proficua.
I form si sono adeguati per raccogliere i dati richiesti dal mercato e il numero di cellulare è diventato un campo standard. Se prima bastava il double opt-in per verificare l’esattezza di un indirizzo mail, adesso le cose si sono un po’ complicate e sono state studiate diverse tecniche per verificare anche l’esattezza del numero di cellulare. Tecniche che a fronte di una maggiore qualità hanno di fatto anche aumentato il costo dell’acquisizione.
La qualità degli indirizzi email è diventata fondamentale per non peggiorare la reputazione e il rank dell’intero database, quindi oltre a puntare solo ad indirizzi double opt-in si prediligono co-registrazioni in cui vengono offerti anche servizi utili all’utente in modo da raccogliere solo indirizzi mail attivi.
Per ovviare al problema del delivery si tende a raccogliere solo indirizzi profilati e non più generalisti. Ormai è prassi ritrovare brevi questionari all’interno di un form di co-registrazione in cui vengono profilati gli utenti. Domande come:
- Hai figli?
- Che abbonamento alla pay tv hai?
- Possiedi un’automobile?
- …
sono all’ordine del giorno. I dati vengono così profilati e poi ceduti ai vari inserzionisti.
Images come from: MAXopt
Conclusioni
Alla luce di quanto emerso possiamo dire che la co-registrazione rimane una tecnica attuale per raccogliere indirizzi email ma che adesso, ancora di più rispetto a prima, l’importanza di raccogliere un dato di qualità è alla base del successo.
Nel precedente post avevamo visto come su Internet si possono trovare diversi servizi di co-registrazione. Alcuni sono servizi a pagamento a ricarica mensile, altri invece offrono un costo fisso per acquisizione (CPA); le email possono essere registrate su siti di contenuto, su e-Commerce o tramite attività concorsuali.
Le modalità e le fonti di raccolta possono essere molteplici, ma alla luce di quanto emerso l’importante è affidarsi ad un partner professionale: una email non a target, o ancora peggio non attiva, renderebbe inefficace ogni attività successiva.
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