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La spesa nel 2021: eCommerce, omnicanalità e vita dopo il Covid

La spesa nel 2021: eCommerce, omnicanalità e vita dopo il Covid

E’ sabato mattina. L’app con cui faccio la lista degli acquisti alimentari mi notifica che le uova sono finite (ancora?!) e che lo yogurt sta per scadere: è giunto il momento di fare la spesa settimanale. Che noia, anche se non esco da qualche giorno ho poca voglia di mettere il naso fuori casa.

Allora apro il sito del Conad più vicino, dove solitamente vado di persona, per vedere come funziona e cosa mi offre il loro eCommerce. Per fortuna servono solo 3 minuti per accedere al sito, ho poche persone davanti, mica come nel negozio fisico… non appena accedo alle pagine scopro con piacere che mi riconoscono e che hanno lo storico di tutto quello che ho comprato nei negozi della catena: le date, la frequenza e sopratutto una “spesa tipo” specifica per questa settimana di Pasqua, basata sulle mie marche preferite e sulle ricette tradizionali della mia regione di origine. Comodissimo.

Omnicanalità, questa… conosciuta.

Ma ho davvero il frigor vuoto, apro quindi la spesa tipo delle mie settimane “normali” e approvo l’acquisto con un clic. Purtroppo sulla trentina di prodotti ben 6 non sono disponibili in questo momento. Procedo comunque, ma ho il dubbio se ritirarli di persona oggi con il Click&Collect oppure averli a casa senza costi aggiuntivi domani. Scelgo di ritirarli io perché domani è domenica e gli unici spazi disponibili sono di prima mattina, onestamente meglio dormire un po’! E poi devo comunque uscire per acquistare i 6 prodotti mancanti… che ovviamente sono gli indispensabili.

Niente, apro l’app specifica per vedere la fila nei supermercati più vicini a casa mia, dopo il Covid non si è più persa la brutta abitudine di contingentare gli ingressi… ecco: Esselunga è quello con meno attesa in questo momento. Peccato che il ritiro al Conad possa farlo solo di pomeriggio. Guardo allora le stime di coda previste e alla fine scelgo Penny, perché è il giusto mix tra velocità e vicinanza. Almeno così faccio un giro unico e torno rapidamente a casa.

Dati, dati ovunque!

Ok sono le 16:00 esco, parcheggio e mi accodo alla fila di carrelli. Ehi è davvero rapida, ma do’ comunque un’occhiata al telefono perché sono appena arrivati diversi messaggi. Sono tutte notifiche del Penny: mi avvisano che alcuni prodotti che acquisto sempre sono in offerta, mi fanno sapere i prodotti nuovi che potrebbero piacermi in base al profilo e per quelli che non ho mai acquistato mostrano il percorso che devo fare per raggiungerli all’interno del negozio. No ragazzi, non ci siamo capiti: io devo comprare solo 6 prodotti e me ne sarei rimasto volentieri a casa piuttosto.

Uno, nessuno… centomila!

Al mio turno entro, lo scanner mi controlla temperatura e retina ma io ho già fatto il Covid e vengo rapidamente accettato. Anche il mio telefono viene verificato, perché qui non puoi entrare a fare acquisti senza smartphone: non si aprono nemmeno le porte automatiche. Una suadente voce femminile mi saluta: “bentornato Daniele!”. Come un razzo metto i miei prodotti nel carrello, ma non riesco a trovare gli ultimi due, uno poi non è dove dovrebbe: che l’abbiano spostato?! Ecco un momento in cui rimpiango la presenza dei commessi nei negozi. Devo riaprire l’app di Penny, mettere il nome del prodotto… beh almeno il negozio in cui mi trovo viene automaticamente riconosciuto: ecco il percorso, l’app mi guida come facevano i vecchi GPS, vi ricordate? Ahah. Ho trovato dov’è l’ultimo prodotto, purtroppo mi ha fregato quel signore che ha preso tutti quelli rimasti sullo scaffale. Mi arrabbio un po’, ma un’altra persona dietro di me fa una battuta e sdrammatizziamo: capisco che è un commesso (senza uniforme) con tre carrelli, al lavoro per preparare i vari gli ordini che verranno poi ritirati o spediti. Alla fine guardando lo scaffale vuoto riprendo il telefono e lo compro online, sempre da Penny, e me lo faccio consegnare domani a casa, tiè!

Aprire il portafogli? Naaah.

Bene ho preso tutto, si è fatta una certa. Mi muovo verso l’uscita e come al solito c’è una fila spaventosa alle casse automatiche, mentre giustamente l’unica con la cassiera in carne e ossa è dedicata agli over 60, infine quella laterale è dedicata al Drive In per il ritiro degli ordini fatti online. Gli italiani non cambieranno mai, è così comodo il pagamento elettronico! No problem quindi, uso una delle tante casse Paypass (sì, lo so che quelli di Autostrade potevano pensare a un altro nome, ma avevano già Telepass e si sono presi anche questo monopolio): entro nella corsia, mi fermo sotto lo scanner con il carrello già insacchettato, mi mostra il prezzo totale ed esco. Due passi fuori mi arriva l’SMS della mia banca che conferma il prelievo. Amo la tecnologia.

Tutto ha un prezzo.

In effetti ci sono tanti motivi per i quali non tornerei mai indietro, oggi è tutto super comodo. Penso al mese scorso, quando volevo acquistare il trapano ma ho dato prima un’occhiata a PriceTrend che mi ha salvato. Non tanto perché ti permette di vedere l’andamento dei prezzi di un prodotto nel tempo (in tutti i negozi, sia online che offline), più che altro perché sa prevedere le oscillazioni future e aspettando un paio di giorni ho risparmiato 20 euro! Buttale via, di questi tempi…

Poi ci sono altri aspetti che, si fa per carità, però a pensarci bene… voglio dire, non faccio niente di male che paure devo avere?! Sanno cosa ho guardato online, sanno in quali negozi fisici sono stato, sanno quali insegne frequento, sanno quando mi sono spostato e dove, sanno davanti quali scaffali mi sono fermato, cosa c’era sopra quindi persino cosa ho guardato e ovviamente possono confrontare il mio comportamento su internet e nel fisico. Peraltro sono sempre io, digitale o in carne e ossa, cosa cambierà mai?!

Per esempio grazie alle vicende dell’anno scorso, adesso le presenza delle aziende tra canali è completamente trasparente: online e offline non significano più niente, i dati sono ovunque e le persone si spostano agevolmente dove ha più senso. Finalmente posso trovare comodamente ciò che mi serve, pagarlo il meno possibile, gestire tutto velocemente e sentire di aver fatto la cosa giusta. Altro che quei retrogradi del 2020! I prodotti sono omnicanale per singolo brand, collegàti, posso vedere le recensioni direttamente dallo scaffale usando il telefono e aggregando in automatico varie fonti, decidere così se comprarlo o meno, se acquistarlo proprio lì o altrove, comprarlo su un sito o in negozio, farmelo mandare a casa o metterlo nel carrello adesso ecc. Un’enorme comodità in cambio solo di qualche dato, che poi – per me – i dati sono nient’altro che numeri… meno interessanti degli euro che risparmio oggi!

Automatismi, profilazione e…

Ma anche volendo, tutte queste informazioni a chi potrei chiederle? I commessi non esistono più e ogni dettaglio si può trovare sulle varie app: approfondimenti precisi e completi, sia ufficiali che “User Generated”. Neanche il miglior commesso degli anni passati potrebbe avere così tanta esperienza come una community.

Ecco perché i volantini e le promozioni sono ormai solo digitali, nonché personalizzate su ognuno di noi: tu vedi un’offerta, io ne vedo un’altra. Persino alcuni cartelloni cambiano in base alle persone che sono nelle vicinanze! Gi sconti e le promo, infatti, non usano più quella fastidiosa leva temporale così obsoleta, che metteva ansia e allo stesso tempo dubbio, ma si basano oggi sulla frequenza di acquisto presso l’insegna e sulla fedeltà al punto vendita (ovviamente non importa se fisico o digitale). Un mio amico è stato selezionato per una proposta fichissima: mentre era sotto uno scanner Paypass gli hanno detto che se decideva di abbonarsi alla spesa annuale “automatizzata in base alle sue preferenze e comportamento” presso quel supermercato gli regalavano l’intera spesa che stava per pagare: oltre 200 euro di carrello! Certo… io lo conosco bene, è un appassionato gourmet e compra tantissimo cibo di alto livello. Chissà chi ha fatto l’affare 🙂

Taci, il nemico ti osserva.

Poi giustamente tra Alexa, gli oggetti smart, i wearable e i telefoni ogni cosa che diciamo o facciamo diventa un ulteriore dato di profilazione di interessi, comportamento e potenzialità d’acquisto; veniamo associati a profili simili e – grazie ai big data – è possibile stabilire cosa compreremo e quando. I negozi riescono così persino a definire la rotazione di magazzino e le giacenze. Le scorte e gli acquisti dai fornitori dipendono ormai dagli algoritmi previsionali, dalle stime di visitatori nonché dal tipo di visitatore previsto in quel negozio fisico e in quel preciso momento storico. Lo so che fa ridere, ma io a volte vedo sullo scaffale 500 pacchi di farina mentre a fianco ci sono solo 3 barattoli di capperi sotto sale. All’inizio pensavo che fosse perché i capperi non li mangia nessuno, poi ho imparato a fare la puttanesca… e onestamente non me ne capacito! 🙂

Le relazioni ci salveranno.

Sono finalmente a casa, l’app del Penny mi conferma che l’ultimo prodotto mi verrà consegnato domani. Peraltro le grandi insegne non usano più corrieri tradizionali o comunque esterni: quando hanno un punto vendita abbastanza vicini alla persona lo usano come magazzino e mandano un dipendente a fare il tour geografico nel giro di 24 ore. So che stanno nascendo community locali di servizio, a fianco delle varie insegne, che permettono la consegna a casa in qualsiasi orario con un piccolo sovrapprezzo stile “mancia”. Infatti scopro che domani verrà a portarmi il pacchetto un signore che abita in fondo alla mia via che fa questa cosa nel tempo libero. L’altra volta invece me l’ha portata il mio vicino di casa perché era andato lì fisicamente a fare la spesa: il sistema ha riconosciuto che abita vicino a me, ha visto che siamo “collegati” e, tramite l’app, ha chiesto a entrambi se volevamo fare questa cosa: è stato carino. Ha preso la mia spesa e me l’ha portata, a buon rendere ovviamente. Ho tenuto l’app sempre aperta per sapere in tempo reale dove si trovasse, così mi sono fatto trovare fuori dal cancello prima che scendesse nei box. Va bene il favore, ma non mi andava di fargli fare anche le scale.

Rock on!

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